La caduta del muro di Berlino

La crisi del 1989

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in seguito alla sconfitta della Germania, si era di fatto stabilita una bipartizione del continente europeo tra un occidente protetto dalla NATO e dagli Stati Uniti e una parte orientale sotto il controllo dell’Unione Sovietica. Le riforme avviate in quest’ultima ad opera di Michail Gorbacev, divenuto segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica nel 1986, determinarono un progressivo allentamento di quel sistema di controllo politico militare che era fondato sul Patto di Varsavia, l’alleanza che univa l'URSS agli altri paesi del blocco orientale (Polonia, Cecoslovacchia, Germania Orientale, Ungheria, Romania, Bulgaria). I fatti che portarono alla fine della divisione dell’Europa e alla nascita di un nuovo sistema politico si verificarono quasi tutti a partire dalla seconda metà del 1989 ed ebbero il loro evento più importante nella riunificazione della Germania, che, dopo il 1945, tornò finalmente a essere uno stato unitario. La cortina di ferro, che, secondo un’espressione dello statista inglese Winston Churchill, era “calata” sull’Europa da Stettino fino al Mar Nero, aveva finalmente ceduto, dando il via a quel processo che, nel giro di pochi anni, avrebbe portato alla dissoluzione dell’URSS e alla nascita della Russia e delle repubbliche ex sovietiche.

Foto: La carta riproduce la cortina di ferro prima del 1968, anno in cui ne uscì l'Albania.